Cento e più anni con il mare.

Salerno è in una posizione strategica e deve avere un porto importante.

«Finché c’è mare c’è pane. Salerno è in una posizione strategica e deve avere un porto importante». Era l’idea visionaria di Michele Autuori, che riesce a espandere la sua attività nel Mediterraneo grazie all’avvento dei primi piroscafi, dopo una prima esperienza di cabotaggio mercantile fra i porti siciliani e di tutto il Sud borbonico con il padre Michele, fondatore della Michele Autuori e Figlio, nato a Cetara, in provincia di Salerno, nel 1846.

L’Agenzia Marittima ha origine nel 1871 e le vicende imprenditoriali e personali del fondatore appaiono da subito legate a doppio filo con il porto di Salerno. In prima persona, insieme al figlio, si impegna per i lavori di ampliamento e di ammodernamento che si concludono solo nei recenti anni Ottanta. L’economia dell’intera città si sviluppa attraverso il mare. “Il mare unisce e non divide” afferma Ferdinando Autuori, presidente della società ed esponente dell’ultima generazione della famiglia che, insieme alle sorelle Antonia, amministratore delegato, e Lucia, responsabile commerciale, è impegnato attivamente nell’attività di shipping.

Ed è sempre il mare a segnare la storia della famiglia; durante le Guerre Mondiali la società ottiene un riconoscimento da parte delle forze alleate per l’importante ruolo di supporto logistico svolto dal 1943, anno dello sbarco a Salerno. Da allora il lavoro dell’Agenzia risulta determinante per la gestione dei traffici delle navi che trasportano i materiali necessari per il proseguimento delle operazioni belliche.

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